Dopo essersi concesso un paio di titoli drasticamente diversi rispetto al passato, Snake abbandona la serie Acid e torna in grande stile nel suo habitat naturale: lo stealth game. Anche gli utenti della piccola PSP potranno quindi godersi le gesta del mitico personaggio ideato da Hideo Kojima nel lontano 1987, nella sua natura originale con la quale ha saputo ottenere i maggiori consensi. 1970, gli eventi ci trasportano nell’America del Sud, precisamente all’interno di un carcere in cui troveremo Snake prigioniero della storica FOX HOUND (corpo speciale fondato da Big Boss…) concentrata nella pianificazione di un progetto che vedrebbe coinvolte le nazioni unite e i sovietici. Come da copione MGS ci trasporta all’interno di un conflitto concentrato sul terrorismo militare, farcito da alti tradimenti e raggiri fantapolitici. Naturalmente Snake si troverà nel mezzo, pronto ad entrare in azione per riequilibrare le sorti delle nazioni coinvolte. E’ inutile negare che ritrovare il classico MG ci abbia fatto particolarmente piacere, non che avessimo disprezzato le precedenti versioni apparse su PSP, ma è innegabile che la struttura classica del titolo Konami non è facilmente accantonabile; inoltre Hideo Kojima, consapevole della necessità di apportare qualche modifica ad un gameplay altrimenti troppo scontato, ha apportato alcune novità in grado di rendere unico, a fronte degli altri capitoli usciti in precedenza, questo nuovo appuntamento con l’intramontabile Snake.
Tre nuovi amici
La particolarità che più distacca questo prodotto dai suoi predecessori sta nella possibilità di affiancare al protagonista altri 3 elementi da utilizzare nel corso dell’avventura. Quest’ultimi, a seconda delle loro caratteristiche tattiche (soldati, medici, ecc.) verranno utilizzati in battaglia, ampliando così il fattore tattico del gioco. Per ingaggiare i nuovi membri sarà necessario prendere in ostaggio i diversi nemici che incontreremo sulla nostra strada, interrogarli portandoli all’interno del furgone custodito dall’immancabile colonnello Campbell e convincerli a cambiare fazione d’appartenenza. Fatto ciò saremo in gradi di scegliere, aiutati dalle diverse abilità dei vari personaggi catturati, quali combattenti far scendere sul campo di battaglia; il tutto dovrà essere necessariamente, se si vorranno ottenere risultati soddisfacenti, studiato con una certa attenzione in modo da coinvolgere i giusti elementi nelle corrette e più appropriate condizioni di gioco. Altra novità che caratterizza quest’ultima opera Konami è rappresentata dalle missioni che ci verranno ordinate ad ogni nuovo capitolo con tanto di briefing, in stile Splinter Cell, atto a chiarire le specifiche e gli ordini della prova da portare a compimento. Il gameplay di MGS su PSP era uno degli aspetti che maggiormente preoccupava la massa di affezionati in attesa di vedere Snake sul piccolo display Sony; ovviamente la mancanza di 2 tasti dorsali, il secondo stick analogico hanno creato i presupposti per dubitare dell’effettiva riuscita, ma gli sviluppatori hanno abilmente superato l’ostacolo dando ampia possibilità nel customizzare ogni tasto della console portatile. Certo, la comodità del controller PS2 non ha paragoni e qualche problemino nel guidare Snake e la telecamera si riscontra, soprattutto nelle fasi iniziali in cui vi ritroverete un tantino spiazzati. Fatta la dovuta pratica passerà tutto in secondo piano e il divertimento prenderà l’assoluto sopravvento sulle piccole magagne a cui la non perfetta struttura della PSP ci costringe.
16:9 di meraviglia
A livello grafico MGSPO spreme a livelli inimmaginabili l’hardware del portatile Sony, regalandoci personaggi e animazioni decisamente di alto livello, immersi in ambienti calcolati senza particolari problemi dalla CPU della vostra PSP. Il comparto sonoro ci regala, come da tradizione, ottimi brani e un doppiaggio come sempre ben riuscito e dannatamente immersivo. Per gli appassionati del multiplayer sarà presente sia la modalità ad-hoc, sia quella on-line dove potersi sfidare in appassionanti sfide “deathmatch”, “capture the flag” e altre ancora, fino ad un massimo di 6 giocatori. Alcuni difetti sono riscontrabili nella non perfetta gestione della telecamera, nelle missioni a volte un tantino ripetitive e nei comandi non proprio semplici da assimilare; per il resto tutto fila liscio e il risultato finale è di notevole impatto. Konami è dunque riuscita nella difficile impresa di trasportare degnamente Solid Snake sul portatile di casa Sony, regalandoci un ulteriore capolavoro che arricchisce il non nutritissimo parco titoli per PSP.
Voto 10 perchè come ho già detto prima spreme al massimo l'hardware della psp